Pagina di benvenuto Angolo dei media Comunicazioni dei media Il SI alla 13ª AVS costerà caro alla Svizzera
Interlocutore  Noé Blancpain Noé Blancpain
Responsabile della divisione "Comunicazione e Public Affairs"
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Il SI alla 13a AVS costerà caro alla Svizzera

Swissmem, l'associazione dell'industria tecnologica svizzera, deplora la vittoria del SI all'iniziativa sindacale a favore della 13ª AVS. Swissmem aveva fatto una campagna per il NO attraverso un video dedicato e una campagna di testimonianze. L'accettazione dell'iniziativa comporterà enormi costi aggiuntivi per un totale di miliardi per le aziende e i consumatori o dolorosi tagli in altri settori. L'AVS, che si trova già di nuovo in difficoltà finanziarie nonostante le numerose misure di stabilizzazione degli ultimi anni, deve ora lottare con un ulteriore buco di un miliardo di franchi, anno dopo anno. Insieme al rifiuto dell'iniziativa sulle pensioni, questo significa che il futuro dell'AVS è in profondo rosso. L’esito del voto di domenica costerà caro alla Svizzera. Nelle prossime votazioni è importante evitare un altro assegno miliardario (iniziativa del PS per premi meno onerosi) e garantire almeno il 2° pilastro votando a favore della revisione della LPP.

Votando a favore dell'iniziativa per la 13ª AVS, tutti i pensionati riceveranno in futuro più denaro secondo il principio dell'annaffiatoio, anche se la stragrande maggioranza di loro non ne dipende. Si tratta di denaro che manca già oggi all'AVS, perché sempre meno dipendenti devono finanziare sempre più pensionati. Questo significa ulteriori 4,2 miliardi di costi quando il sistema sarà introdotto nel 2026. Purtroppo, gli slogan irresponsabili dei sindacati hanno preso piede.

Gli enormi problemi di finanziamento sono evidenti, per quanto i sostenitori cerchino di minimizzare con disinvoltura. Il problema di finanziamento dell'AVS si aggraverà rapidamente nei prossimi anni e rischia di diventare precario già nel 2030. Da un lato, questo comporterà un necessario aumento dell'IVA o dei costi non salariali del lavoro, che indebolirà il potere d'acquisto di tutti i cittadini svizzeri e la competitività delle aziende. Poiché, a causa dell'invecchiamento della società, l'iniziativa comporta una spesa aggiuntiva più elevata ogni anno si rendono inevitabili anche tagli in altri settori della politica.

Iniziativa sulle pensioni: un'occasione mancata

L'armonizzazione graduale dell'età pensionabile con l'aspettativa di vita, richiesta dall'iniziativa sulle pensioni, è stata sostenuta da Swissmem. Le persone invecchiano sempre di più: l'aspettativa di vita è oggi di circa 15 anni superiore a quella del 1948, anno di fondazione dell'AVS. Ma allora, come oggi, l'età pensionabile (per gli uomini) era di 65 anni. Questo non funziona. Respingendo l'iniziativa, si è persa l'opportunità di attuare tempestivamente riforme strutturali del sistema pensionistico che rendano giustizia alla realtà demografica.

L'iniziativa sulle pensioni avrebbe anche contribuito ad alleviare la carenza di manodopera qualificata nell'industria tecnologica. Quasi il 10% dei lavoratori del settore lavora già oltre l'età di riferimento. Tuttavia, per la stragrande maggioranza dei dipendenti, 65 anni è un limite di età invalicabile. L'iniziativa avrebbe contribuito alla normalizzazione del lavoro più a lungo e avrebbe anche motivato i datori di lavoro a promuovere tali modelli.

Altri due progetti importanti durante l'anno

Visto l'esito della votazione odierna, assumono una maggiore importanza le altre due proposte di quest'anno: l'iniziativa del PS per premi meno onerosi e la revisione della LPP. Con l'iniziativa per premi meno onerosi, si prevede d i sottoporre al voto a giugno un altro assegno scoperto per circa 5 miliardi di franchi all'anno. Swissmem la respinge fermamente. Approvando la riforma della previdenza professionale, è possibile stabilizzare almeno il 2° pilastro. La riforma apporta inoltre importanti miglioramenti per le donne, i lavoratori a tempo parziale e i lavoratori con redditi bassi. Swissmem si batterà con convinzione a favore del SI.

 

Per ulteriori informazioni contattare: 

Noé Blancpain, Responsabile Comunicazione e Public Affairs
Tel. +41 44 384 48 65 / Cell. +41 78 748 61 63
e-Mail n.blancpainnoSpam@swissmem.ch

Philippe Cordonier, Responsabile Svizzera romanda
Tel. +41 21 613 35 85 / Cell. +41 79 644 46 77
e-Mail p.cordoniernoSpam@swissmem.ch 

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Ultimo aggiornamento: 03.03.2024