L'industria metalmeccanica ed elettrica svizzera offre soluzioni tecniche in grado di ridurre le emissioni in modo sostanziale. Grazie al suo spiccato orientamento all'esportazione, può influire a livello mondiale con un impatto che va ben oltre l'ottimizzazione dei processi interni. Negli ultimi decenni, le aziende associate a Swissmem hanno costantemente sostituito i combustibili fossili con alternative a bassa emissione di CO2 e ridotto sistematicamente il consumo energetico. Di conseguenza, rispetto ai livelli del 1990, hanno ridotto le loro emissioni interne di CO2 del 60 per cento. Nel confronto internazionale, le emissioni della produzione industriale in Svizzera hanno ormai raggiunto livelli molto bassi. Inoltre, beneficia anche del basso mix di energia elettrica a basse emissioni di CO2 in Svizzera. Secondo un'analisi dell'Istituto di ingegneria ambientale del Politecnico federale di Zurigo (in tedesco), circa l'80% delle emissioni di gas serra dell'industria MEM svizzera è generato da catene di approvvigionamento estere.
Una politica climatica di supporto piuttosto che restrittiva
Swissmem si impegna a favore di condizioni quadro di politica climatica che consentono all'industria di ridurre ulteriormente le proprie emissioni di CO2, senza però limitare il proprio margine d'azione imprenditoriale. Gli sforzi di riduzione realizzati all'estero dovrebbero essere compensati nella stessa misura a fronte degli obiettivi climatici nazionali. In questo modo, le aziende vengono ulteriormente motivate a ridurre le emissioni all'estero. L'accordo di Parigi sul clima prevede meccanismi di questo tipo.
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